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Visite dei famigliari nelle strutture residenziali: indicazioni del Ministero della Salute

Con la Circolare del 30 novembre 2020 il ministero della Salute fornisce chiarimenti e indicazioni riguardo la ripresa in sicurezza di visite e contatti con le persone accolte in strutture residenziali, che sono coerenti con le indicazioni dell’Istituto superiore di Sanità del 24 agosto “Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 in strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali”.

Circolare del Ministero della Salute del 30 novembre 2020. Disposizioni per l’accesso dei visitatori a strutture residenziali socioassistenziali, sociosanitarie e hospice e indicazioni per i nuovi ingressi nell’evenienza di assistiti positivi nella struttura

Ecco alcune delle indicazioni della Circolare

Debbono essere assicurate le visite dei parenti e dei volontari per evitare le conseguenze di un troppo severo isolamento sulla salute degli ospiti delle residenze. Le visite devono essere effettuate in sicurezza tramite adeguati dispositivi di protezione e adeguate condizioni ambientali.

È necessario che tutte le strutture residenziali approntino adeguate misure perché ad ogni ospite sia data facoltà di collegarsi regolarmente in modalità digitale con i propri congiunti e amici.

Deve essere favorita la ripresa – nel rispetto delle previste misure di contenimento del rischio – delle
attività sanitarie e sociosanitarie eventualmente sospese quali, ad esempio, fisioterapia, logopedia e
terapia occupazionale .

Le direzioni sanitarie debbono (…) predisporre un piano dettagliato per assicurare la possibilità di
visite in presenza e contatti a distanza in favore degli ospiti delle strutture. Si sollecitano soluzioni tipo  “sala degli abbracci” dove un contatto fisico sicuro può arrecare beneficio agli ospiti in generale ed a quelli cognitivamente deboli in particolare.

Al fine di ristabilire e favorire gli accessi dei visitatori in sicurezza, come già messo in atto in alcune Regioni,
si raccomanda di promuovere strategie di screening immediato, tramite la possibilità di esecuzione di test
antigenici rapidi ai familiari/parenti/visitatori degli assistiti.  Il test molecolare è (invece) quello raccomandato per l’ingresso di assistiti in larghe comunità chiuse (RSA, strutture per soggetti con disabilità mentale, altro) e per lo screening degli operatori.

Qualora si verificasse l’insorgenza di una positività in un soggetto, è necessario sospendere le visite. Le visite agli assistiti in isolamento o in quarantena possono essere tuttavia consentite in casi selezionati secondo la valutazione dei Direttori delle strutture.

Il Dpcm del 3 novembre,  in vigore fino al 3 dicembre, si limita a stabilire che gli ingressi dei visitatori siano limitati “ai casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”.

2 Comments

  1. Questi soloni credo non conoscano minimamente le difficotà delle RSA in lotta per mancanza di infermieri e Oss, accapparrati a considioni contrattuali più vantaggiose dalle ASL./ATS ecc.
    Non comprendono le difficoltà economiche in cui si barcamena una piccola RSA con pagamenti differiti, posti vuoti non occupabili per richiesta delle ASL ma non conteggiabili in fatturazione, materiale DPI in quantità enome da avere per garantire la giusta protezione del personale e tanto altro.
    Certamente il problema del contatto familiare è giusto e sacrosanto ma andava applicato quanto gli altri andavano in discoteca e tutto sembrava finito. Adesso con la esplosione del contagio pandemico si vuole introdurre un ulteriore elemento di pericolo…già sono previsti i tamponi rapidi forniti da chi?? Speriamo che si sopravviva senza creare pericolo.
    saluti
    Leone (RSA Molise)

  2. La mia opinione è che anche avvenendo in tutta sicurezza le visite di parenti, amici e conoscenti, con tamponi preventivi e ogni accortezza, se poi entra il virus e costringe a procedure e comportamenti estenuanti di igiene e profilassi, chi viene a dare una mano e a sobbarcarsi ore di surplus di lavoro? E inoltre occorre ribadire che la stragrande maggioranza degli ospiti, oggi come oggi è spesso non in grado di comprendere cosa sta succedendo e non soffre affatto di solitudine.


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